martedì 11 ottobre 2011

Un caloroso benvenuto al nuovo esperto di OGM: Paola Migliorini!

Chi ha detto che non c'è spazio per i giovani nelle nostre Università? Chi ha detto che questo paese non dà credito ai talenti emergenti?

Questa bella e giovane signora (per l'anagrafe: Paola Migliorini) non è forse la più sfolgorante negazione di ciò? in particolare dopo la sua performance al processo farsa contro Giorgio Fidenato in qualità di "esperta" Coldiretti e/o Slow-food?

Ma andiamo per gradi...

Piccole curiosità

La nostra curiosità per questa signora è recente, risale a giusto una settimana fa, quando Salmone segnala un articolo del Messaggero Veneto che parla di lei in relazione al caso di Giorgio Fidenato. Dopo aver infatti seminato dei campi con OGM autorizzati per la coltivazione in Europa, è stato attenzionato dalla nostra magistratura e tuttora lo è.

Ora si è giunti nel vivo del dibattimento ed ecco che tra i teste, chiamati al banco da chi vorrebbe vedere Fidenato punito, arriva la nostra new entry: Paola Migliorini.

Ma chi è? E perchè testimonia al processo contro Fidenato?

Presto detto.

Paola Migliorini, PhD e agronoma, è ricercatrice a tempo indeterminato (area AGR02 “Agronomia e coltivazioni erbacee”) presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN) con incarico di Docente al Corso di "Produzioni Vegetali" (5 ETCs) e "Agro-Biodiversita" (3 ETCs) al Corso di laurea triennale in Scienze Gastronomichee "Agricoltura Sostenibile" (2 ETCs) al corso di Master in “Food Culture and Communication” e “Italian Gastronomy and tourism”.

La cosa che la rende particolarmente interessante ai nostri occhi, la cosa che fa tornare a sperare è che lei ha potuto diventare ricercatrice a tempo indeterminato nel 2010! Un anno fa!

Dopotutto nel suo curriculum si contano ben 15 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali!

Mmmmm... beh, aspetta, no...  allora, vediamo... 4 risalgono al 1999 e non hanno nulla a che vedere nè con gli OGM, nè con l'agronomia. E poi, sono pubblicate tutte su di uno stesso numero della rivista dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare (Impact Factor non noto) dove lei lavorava, non vale!
  • 14. Calvo A., Migliorini P., (1999) General overview of second section: Rural women in selected countries, Journal of Agriculture and Environment for International Development, Firenze, Istituto Agronomico per l’Oltremare, N. 3-4: 173-182.
  • 15. Calvo A., Migliorini P., (1999) Women in agriculture in Italy: a changing position, Journal of Agriculture and Environment for International Development, Firenze, Istituto Agronomico per l’Oltremare, N. 3-4: 205-222
  • 16. Calvo A., Migliorini P., (1999) Rural women in Morocco, Journal of Agriculture and Environment for International Development, Firenze, Istituto Agronomico per l’Oltremare, N. 3-4: 183-190.
  • 17. Calvo A., Migliorini P., (1999) Gender and labour market in Estonia, Journal of Agriculture and Environment for International Development, Firenze, Istituto Agronomico per l’Oltremare, N. 3-4: 293-298.

Poi c'è un buco di (quasi) 10 anni e finalmente rispuntano altre 3 pubblicazioni:
  • 11. Lenzi A., Antichi D., Bigongiali F., Mazzoncini M., Migliorini P. and R. Tesi (2009). Effect of different cover crops on organic tomato production. Renewable Agriculture and Food Systems 24(2); 92–101s. (Impact Factor: 0.898 in 2008)
  • 12. Pacini, C., Lazzerini G., Migliorini P., and Vazzana, C., (2009). An indicator-based framework to evaluate sustainability of farming systems: review of applications in Tuscany. Italian Journal of Agronomy, 4(1), 23-40.
  • 13. Migliorini P. and Vazzana C (2007) Biodiversity Indicators for sustainability evaluation of conventional and organic agro-ecosystems. Italian Journal of Agronomy, 2(2):105-110.

Se non altro queste almeno parlano di agronomia. Peccato che nell'unica uscita su di una rivista con un impact factor (anche se minore di 1, ovvero non se la fila nessuno (1)), e quindi con un qualche riconoscimento scientifico, il suo nome si collochi nel mezzo degli autori, segno che è stata coinvolta nel lavoro, ma non ne è nè la mente nè il braccio (2).
Sebbene poi in questa tranche non si interessi più della condizione femminile in agricoltura, non è che si occupi comunque di OGM.

Poi c'è una una bella review (impact factor maggiore di 4!) peccato che anche in questo caso sia nel gruppone e che la conclusione del lavoro riveli la sua natura "politica" più che scientifica.

Re-instilling lost TK [Traditional Knowledge] will require time and will be heavily dependent upon the positive acceptance by the younger generations of the knowledge connected with the elderly female cosmos. Acculturation processes that take place in schools and universities could facilitate insights and ideas for the formation of new activities, which could start from the reevaluation of TK related to the world of their older relatives, which is now quickly vanishing.

Sia chiaro, niente di male in questo, solo che gli scienziati, di solito, pubblicano dati, ipotesi, non agende. Tutto qui.

Infine sono indicate altre 7 pubblicazioni in CV:

  • 3. Migliorini P., Moschini V., Vazzana C. (2010) Lupin, faba bean and field pea for organic livestock farming. Journal of Plant Breeding and Crop Science , (in preparation)
  • 4. Mazzoncini M., Belloni P., Migliorini P., Bàrberi P., Antichi D., Moschini V., Vazzana C. (2010) Energy analysis of organic and conventional farming systems in two long term experiment of Tuscany. Energy in Agriculture, (in preparation)
  • 5. Migliorini P., Chiorri M., Moschini V., Galioto F., Vazzana C. (2010) Sustainability evaluation of Italian organic stockless farms. International Journal of Agricultural Sustainability, (in preparation)
  • 6. Canali S., Migliorini P., Tittarelli F., Moschini V., Ciaccia C. & C. Vazzana (2010) Carbon input and nitrogen budget in organic and conventional farming systems: influence on soil pools. Field Crop, (submitted)
  • 7. Castagnoli M., Migliorini P., Nannelli R., Simoni S., Moschini V., Vazzana C. (2010) Abundance and biodiversity of soil arthropods in conventional and organic stockless arable system. Agri.Ecos.Envi (submitted)
  • 8. Migliorini P., Rosi B. S., Vazzana C. (2010) Indicators of structural and planned biodiversity in livestock organic farms of Italy. Journal of Organic Agriculture, (submitted)
  • 9. Tavoletti S., Iommarini L., Migliorini P. and Moschini V. (2010) Multivariate analysis of faba bean and field pea multilocation field trials in organic farming systems. Journal of Agricultural Science, (submitted)


Hanno solo un piccolo difetto, non risultano pubblicate. Almeno non ancora. Nè sappiamo se lo saranno mai, essendo solo state inviate alla rivista per essere valutate oppure risultando ancora in fase di scrittura.

Perchè sono già nel CV? perchè presentano già anche il nome della rivista su cui dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) essere pubblicate?!

E' come se noi nel CV scrivessimo una cosa del tipo:

  • BBB et al. (2011) Multivariate analysis of why people keep talking bullshit about GMOs. Nature (in preparation)


Che razza di roba è? Nel CV si mettono solo le pubblicazioni "accepted" o " in press"! non quelle che non si è ancora scritto o anche solo inviato. Se la rivista ti dà picche? Ok, nel caso in oggetto, si tratta di riviste con impact factor ridicoli (se non assenti), ma almeno il buon gusto di non dire gatto finchè non l'hai nel sacco...

Ma torniamo agli aspetti positivi della vicenda!
In sostanza, Paola Migliorini, senza aver pubblicato, come primo nome, alcun articolo su una rivista con impact factor (requisito indispensabile ad esempio per dottorarsi presso l'Università di Milano) è diventata ricercatrice a tempo indeterminato presso la ben più prestigiosa Università di Pollenzo! E non nel '70, ma nel 2010!

Chissà che curricula avevano gli altri candidati, o lì magari si può procedere per chiamata diretta? Boh.

Diciamo che "dipende"...
Forse nella sua scelta, più che la scienza, ha giocato un ruolo importante l'attivismo, che arricchisce di molto le 15 pagine del CV: dalla realizzazione di CD sul "io mangio tutto biologico" alle frequentazioni con Miguel Altieri (noto ricercatore-attivista anti-OGM di origini cilene - da non confondere con l’Altieri che scorrazza dalle nostre parti: Giuseppe), dagli svariati interventi pro-biologico in riviste e convegni alle collaborazioni con slow-food. Chissà.

Fatto sta che ora si è meritata i galloni da ricercatrice in quel di Pollenzo ed ha potuto testimoniare al processo contro Giorgio Fidenato in qualità di esperto di OGM, pur non avendo all'attivo alcuna pubblicazione scientifica su OGM e dintorni...

Se abbia detto o meno cose sensate lo vedremo la prossima volta, intanto un curriculum lo mandiamo anche noi a Pollenzo, sai mai che...


Note a margine

(1) 2 riviste di riferimento come The plant journal e Plant Physiology hanno un impact factor di 7. Con Cell, Science e Nature siamo sopra il 20. La, meno blasonata, rivista di agronomia europea, European Journal of Agronomy, siamo circa a 3. Stare sotto l'1 quindi non promette molto bene. Da publish or perish risulta ad esempio che il loro pezzo sia stato citato ben 1 volta in 3 anni...

(2) Nelle pubblicazioni scientifiche in genere sono solo 2 i nomi che contano: il primo (il braccio, ovvero il dottorando, il ricercatore che ha fatto il lavoro) e l'ultimo (la mente, il professore o l'ideatore del progetto). Gli altri hanno dato una mano e meritano citazione, ma non contano.

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