martedì 6 settembre 2011

Dialoghi surreali sull'omeopatia in farmacia (fa pure rima)

Un nostro affezionato lettore ci ha riportato questa interessante esperienza "farmaceutica". Davvero molto istruttiva.

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Oggi mi trovavo in farmacia e stavo commentando la differenza tra un farmaco "di marca" e il suo relativo generico con il farmacista. Nel mentre della discussione mi è sfuggita l' "innocente" frase:

Sì, certo non stiamo mica parlando di omeopatia.

E qui è iniziato il bello.


Puffffffff
Vi risparmio tutto l'itermezzo in cui mi ha spiegato che ci si cura efficacemente contro il morbo X con la Tintura Madre di Y (e anche fosse, bello mio, sarebbe fitoterapia, mica è ultradiluita!) e come con K, diluito al CH(Q - numero a caso essendo già stato ampiamente superato il numero di Avogadro e quindi in ogni caso trattasi di acqua fresca), il raffreddore faccia puff...

E veniamo subito al punto in cui io ho tagliato la testa al toro:

Prendiamo ad esempio l'Oscillococcinum (e gli ho dato un po' di info sull'anatra putrefatta, come si fa e a cosa dovrebbe servire concludendo)... insomma è zucchero!

Ed è stato lì, proprio lì, a quel punto, nel climax logico del razionale ragionamento, che il buon farmacista con tanto di corso ECM Boiron (1) mi ha gelato il sangue nelle vene, con queste (più o meno) esatte parole.

Beh, questa è una sua opinione, che vale come quella di un altro. Si legga Hahnemann e poi ne riparliamo. Intanto pensi: DOV'E' L'ANIMA? Dove STA l'anima?
...
...

Che dire. Una risposta che lascia davvero senza parole. In tutti i sensi.
Meglio non aprire certe porte.



(1) Le big pharma si fanno i dottori, gli omeoproduttori i farmacisti, c'è proprio da star tranquilli...

PS. Se avete altri "nobili" consigli dei vostri farmacisti da condividere, sappiate che da noi troverete sempre una buona spalla su cui piangere.

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