lunedì 6 giugno 2011

Referendum: acqua pubblica, nucleare, OGM... come orientarsi?

Quelli del PD hanno le idee chiare.
Sarebbe la prima volta.
No, il 12-13 giugno non ci sarà un referendum sugli OGM. Ma quello a cui stiamo assistendo ci ricorda molto quanto ha tentato di fare (invero burlescamente) Mario Capanna con il suo finto referendum anti-OGM qualche annetto fa. Per cui, date le analogie, ci siamo sentiti in diritto di dire la nostra. Meglio, di dire cosa faremo noi.


Vale la pena di ricordare il quesito di quel (fantomatico) referendum:
Vuoi che l'agroalimentare, il cibo e la sua genuinità, siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo, fondato sulla biodiversità, libero da Ogm?
La scheda del finto referendum di Mario Capanna contro gli OGM


Chiunque abbia un minimo di "sale in zucca" (mai OGM sarebbe più utile di questo per il nostro paese) si rende immediatamente conto che il quesito è non solo pretestuoso, ma decisamente stupido come faceva notare anche una nostra lettrice.

Il lancio di COOP dell'iniziativa
Infatti fece la fine che meritava. Fu un vero flop e se lo meritò per aver proposto non solo un quesito idiota, ma anche metodi a dir poco discutibili tra i quali vale la pena ricordare un'iconografia terroristica e l'uso sistematico della menzogna e dell'attacco personale.

Capanna e la bufala
della fragola pesce
che non è mai esistita
Fin qui l'operazione (fallimentare) di Mario Capanna.
Veniamo ora a quanto averrà il 12 e 13 giugno e se e quali analogie esistono.

Parliamo di acqua.


Acqua mia, acqua tua 

Bene. Vediamo di capire cosa succederà con i 2 referendum sull'acqua. Visto che quelli del PD hanno le idee chiare, partiamo con lo spottone dell'ex ministro Bersani. L'uomo delle liberalizzazioni.


A parte la non comunicatività del segretario, insomma, il messaggio è chiaro. Votando sì, si impedisce di rendere privato un bene pubblico. Se votate no, o non si raggiunge il quorum, non c'è invece da star allegri, infatti le fontanelle di Roma smetteranno di erogare l'indispensabile fluido vitale (really?).

Sarà proprio così? Non pare. Almeno stando a quanto dimostrano, carte alla mano, questi 3 ragazzi:


Che si fa?

Ora quindi resta da chiedersi chi abbia ragione. Il segretario del PD o questi 3 ragazzotti? Visto che si deve votare sarebbe opportuno sapere da che parte sia la verità (con la v minuscola, si intende - quella con la V non ci è dato conoscerla).

Occorre, forse, fare un passo indietro e domandarci, ma noi che caspita ne sappiamo di politica idrica nazionale? Fatto salvo che l'acqua è e rimane pubblica indipendente dal referendum (e questo il segretario del PD, che ha le idee chiare, dovrebbe saperlo e dirlo) noi che caspita ne sappiamo di come si gestisce un acquedotto e di quello che serve per farlo in modo efficiente? Quanti di noi sanno quanti investimenti servono per far arrivare l'acqua nelle nostre case? Quanti di noi sanno se le municipalizzate fanno ciò che devono? Quanti di noi sanno quanto pagano, nella fiscalità generale, l'acqua per riempire le piscine delle varie ville?(1)

Ma dunque, se non ne sappiamo una beata fava, cosa votiamo a fare?


Per questo motivo, per la nostra ignoranza, noi ce ne staremo a casa(2).

Ecco, a meno che non abbiate una risposta alle domande di cui sopra, per cortesia, fatelo anche voi(3). L'acqua è una cosa seria. Non lasciamo decidere il futuro idrico del nostro paese a degli ignoranti(4)(5).


Note a margine

(1) Si perchè, spiace ricordarlo, TANSTAAFL: non esiste il pasto gratis. Qualcuno deve sempre pagare e in genere siete voi. Solo che non ve lo dicono.

(2) Di Pietro ha insultato coloritamente chi sponsorizza il non voto (votare per i referendum, vale la pena di ricordare, però è un diritto, non un dovere). Per noi è solo motivo di vanto.

(3) Analogo ragionamento vale per il nucleare di cui avevamo già parlato qui.

(4) Qualcuno si è mai chiesto perchè le municipalizzate piacciano tanto ai politici? Vi diamo un indizio.

(5) "Questi referendum sono il fallimento della politica intesa come mezzo supremo di gestione della democrazia. Politica come azione disinteressata al servizio dell'intera comunità. Politica come unico antidoto alla demagogia ed al populismo. Se vado a votare faccio un favore alla negazione della politica, all'arroganza dei capipopolo, ai disinformatori, ai demagoghi ed ai furbi strumentalizzatori. Su questi temi, gestione dell'acqua pubblica e politica energetica, le decisioni devono essere prese attraverso un processo che coinvolge politici, esperti, scienziati, imprenditori, economisti. Gente che ne sa insomma." (bacillus - in chat)

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