lunedì 11 aprile 2011

Storia di una coesistenza possibile e di un Ministro Romano di cui avremmo fatto volentieri a meno...

Altro giro, altro regalo.
Con Galan all'agricoltura ci eravamo quasi illusi che si potesse fare una politica un po' meno stupida sugli OGM in questo paese. Purtroppo se ne sono accorti anche loro e quindi l'hanno cambiato.


L'hanno fatto unendo l'utile (la necessità di raccogliere voti per sostenere un governo paralizzato e rantolante) al dilettevole (il desiderio di tornare a raccontare divertenti barzellette sugli OGM). Il nome dunque del nuovo ministro (il minuscolo è d'obbligo) è Saverio Romano.

Mr. Romano, nel tentativo di imitare Mater B., si è subito dato da fare e non ha affatto deluso le attese uscendosene con questa spettacolare barza:
Dico no agli Ogm non perchè sono innamorato di una convinzione scientifica (e che vordì?, ndr) ma perchè difendo strenuamente il mercato italiano che non può competere con i mercati globali in cui spesso si usano anche metodi fraudolenti...
Occorre alzare un muro altissimo nei confronti degli Ogm che stanno mettendo in ginocchio l'agricoltura italiana.

E' cresciuta davvero bene!
Ok, dunque saremmo un povero paese in ginocchio a causa degli OGM pur importandone bellamente milioni di tonnellate per farci anche i nostri prodotti tipici. Davvero credibile... infatti a ruota interviene Paolo Scarpa, presidente commissione agricoltura al senato il quale ci spiega che la realtà dei fatti non conta, ma che:

bisogna fare quello che chiedono i consumatori per il bene del paese
Anche facendo delle battute...

Ovvero il bene del paese lo deciderebbero (dovrebbero deciderlo) dei consumatori (non dei cittadini) che di fatto non decidono nulla (qualcuno ricorda la fine che fanno i prodotti OGM sugli scaffali?) imbottiti di propaganda.

Vabbè. In ogni caso il punto è chiaro, il nuovo ministrone ritiene (mica per convinzione scientifica si intende, ma così perchè gli pare) che OGM e altri sistemi agricoli siano incompatibili. Di fatto, che non possano coesistere.

Quel che resterà della nostra
agricoltura con l'incoltura o incultura
che dir si voglia
Possiamo fargli fare la figura dell'incolto? Sì.


Allora facciamogliela fare visto che, a suo dire, bisognerebbe addirittura cambiare la parola AgriCOLtura in AgriCULtura(1).

Sia ben chiaro, non è solo, basta fare una semplice ricerca con Google.
Ecco il risultato:


Tra i sostenitori della tesi ministeriale pare siano anche Josè Bovè e molti ambientalisti nostrani. Alcuni peraltro sostengono che, ad esempio in Spagna, unico paese UE con ampie superfici coltivate a OGM (da 13 anni!), ci sarebbero significativi problemi di coesistenza. Bene, noi siamo andati a verificare. Eccovi i dati.

Coesistere in Spagna è più facile che in Italia. 
Prudono meno le mani.


La superficie con OGM riguarda il Mais, quella biologica tutte le colture
(il mais biologico è meno dell'1% e non è nemmeno così "sano")
Cosa ci dice la figura? Che da 13 anni la superficie a mais transgenico cresce (nonostante una riduzione della superficie totale a mais).
Non solo, anche quella complessiva a biologico cresce. Se questi due sistemi fossero veramente incompatibili le due cose non potrebbero accadere in parallelo, perchè uno (quello ovviamente OGM), stando al ministrello, "ucciderebbe" l'altro.

Insomma, con oltre il 20% di media di coltivazione a mais OGM Bt (che sale all'80%-90% nelle aree infestate da piralide) uno si sarebbe aspettato che la coltivazione del biologico, se fosse realmente incompatibile, si sarebbe ridotta al lumicino se non scomparsa del tutto.

% di Mais OGM Bt (resistente a piralide) nelle aree infestate dall'insetto
(secondo voi la tecnologia funziona?)

Non solo crescono antrambi, ma lo stesso ministro spagnolo ha dichiarato al parlamento europeo, dietro esplicita domanda:
"Me gustaría aclarar que no se ha producido ni un sólo caso documentado por problemas de cultivos de maíz en el campo español; insisto, no hay ningún tipo de problema", ha remarcado la ministra y ha desmentido informaciones aparecidas en prensa en ese sentido.
Traduciamo:
"Vorrei chiarire che non c'è neanche un caso documentato di problemi con la coltivazione del mais nell'agricoltura spagnola; insisto, non c'è nessun tipo di problema" ha sottolineato la ministra che ha smentito informazioni apparse in tal senso sulla stampa.

E allora? Chi ha ragione? Tiberio RabboniPaolo Carnemolla (presidente di Federbio). Il neoministrato Saverio Romano?

O forse il Ministro spagnolo, che la coesistenza la vive tutti i giorni?

A voi la non troppo ardua sentenza...


PS. Alcune settimane fa stavamo scrivendo un post per rispondere a Bera (sul perchè val la pena sperare e credere ancora in questo paese). Tre cose ci hanno trattenuto dal farlo.

1) La nomina del nuovo ministro
2) Quanto è successo a Fidenato (l'uomo che ha provato a mettere in terra un seme di mais OGM)
3) Quanto sta succedendo a Salmone (che sta alla canna del gas, anzi, se volete dargli una mano...)

Alla luce di tutto ciò, non ci resta che dire...


Note a margine

(1) Cambiamo pure nome, va bene, certo sarebbe meglio cambiare metodo visti i risultati, ma qua tanto...
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