giovedì 29 aprile 2010

Seminare OGM o non seminare? Questo è il dilemma!?

Pare dunque che il 30 aprile, rompendo gli indugi, alle ore 14.00, in diretta web, avverrà la prima semina di OGM in Italia ad opera del Movimento Libertario.

Lo scopo è ovviamente dimostrativo, ma porta all'attenzione pubblica alcuni temi forti di legalità e legittimità dell'azione politica in tema di OGM.

Invitandovi a seguire l'evento vorremmo, come sempre, condividere con voi alcune considerazioni.

Nota alla lettura. BBB! non è né pro né contro l'iniziativa che si apprestano a fare quelli del movimento libertario. Sono adulti e vaccinati e capaci di usare la loro libertà e la responsabilità che da essa deriva come meglio credono.

Ecco, che "i sedicenti liberati" da OGM, famosi per i loro atti al limite e oltre la legalità (assalto alle navi, blocco dei porti, distruzione di campi sperimentali e non, ...) oggi invochino il rispetto della "legalità" è abbastanza stomachevole, visto che si erano già detti pronti a distruggere i campi, qualora Zaia non avesse firmato il decreto di blocco della semina.


Alcune indicazioni


La diretta potrete seguirla qui.

Vi riproponiamo poi la conferenza stampa di lancio dell'iniziativa.


Watch live video from movimentolibertario on Justin.tv
Veniamo ora a considerazioni più tecniche.


Legalità e legittimità

Il principale tema sollevato dalla semina di OGM che si svolgerà/o non si svolgerà oggi è legato al rapporto tra legalità e legittimità.

Durante la giornata di ieri è stato infatti un continuo susseguirsi di inviti a rispettare la legalità e a non forzare la legge che ad oggi vieterebbe a questi agricoltori di coltivare OGM, anche se autorizzati in Europa, e quindi considerati sicuri da un punto di vista sanitario e ambientale.
Non da ultimo quello del neoministro dell'agricoltura Galan che sottolinea:
Credo che la questione degli OGM meriti, da parte di tutti, un supplemento di attenzione. Per questo chiedo a chi in queste ore sta meditando di risolvere la questione con azioni dimostrative di sospendere ogni iniziativa che travalichi i confini della legalità, anche perché troverà in me un interlocutore libero da pregiudizi.

In questo caso anche Anna Meldolesi è per non esagerare e restare nella legalità per non chiudere le porte al dialogo.

Questo desiderio, di non complicare ulteriormente le cose e mettere alle strette un Ministro tuttosommato aperto al dialogo sul tema OGM, appare più che sensato e ragionevole, ma non si può dimenticare come si è arrivati a questo punto. Per chi non lo sapesse o se lo fosse dimenticato proponiamo una breve sintesi per sommi capi.


Una cronistoria

1998 - Approvazione per la coltivazione del MON810 (un mais GM) in Europa (inizia la moratoria su nuove autorizzazioni).

2000 - Emanazione del "Decreto Amato" dove si vieta in Italia la commercializzazione in Italia di prodotti derivati da 4 mais OGM (farine) per mancanza, tra l'altro, dell'impatto ambientale (sic!). Il Decreto sarà annullato dal TAR Lazio nel 2004 per assenza di indicazioni di rischio legate all'uso di tali prodotti.

2001 - Il Ministro Pecoraro Scanio (Verdi) "alla luce degli articoli apparsi sulla stampa" (quali non è dato sapere) blocca tutte le sperimentazioni pubbliche sugli OGM in Italia anche se regolarmente autorizzate. Fino a quel momento il settore pubblico italiano era tra i più avanzati d'Europa.

2001 - Emanazione del Decreto Legislativo 212/2001 che stabilisce, tra le varie cose, che:
  • si deve essere autorizzati dal Ministero per poter coltivare OGM
  • gli OGM non devono entrare in contatto con le colture convenzionali
  • viene istituita una commissione apposita per dire cosa significhi non entrare in contatto con le colture convenzionali
  • chi semina OGM senza autorizzazione viene punito con condanna penale da 6 mesi a 3 anni o ammenda
  • gli OGM devono essere marchiati in modo evidente e anche se presenti in quantità inferiori allo 0,9% deve comunque essere indicato in etichetta la loro presenza
  • non è consentito ai produttori di sementi presenti sul territorio nazionale commercializzare nemmeno piccoli quantitativi di OGM per scopi di ricerca o miglioramento genetico
Tale Decreto sulla razza, che si presenta in aperto contrasto con la norma comunitaria, non è mai stato, come richiesto dalla procedura comunitaria, notificato a Bruxelles.

2002 - Il Ministro Alemanno (AN) ribadisce il blocco della sperimentazione OGM, nonostante in campagna elettorale l'indicazione fosse stata di segno opposto. Da allora non riaprirà più.

2005 - Emanazione della Legge 5/2005 sulla coesistenza. Prevede la predisposizione da parte delle Regioni delle norme di coesistenza. Dai tavoli emerge un documento di cui le Regioni vanno fiere: "siamo soddisfatti perchè abbiamo fatto dei calcoli e con queste norme rendiamo di fatto impossibile la coesistenza a livello nazionale".
Ora la legge è stata in gran parte abolita e, siccome non vi sono i piani di coesistenza è vietato coltivare gli OGM punto e basta.

2010 - Il TAR e il Consiglio di Stato danno ragione agli agricoltori. Devono poter coltivare gli OGM autorizzati in Europa e il Ministero deve dare il via libera. La mancanza dei piani di coesistenza non può essere un modo per ledere il diritto di semina.

2010 - Zaia rilascia un de-cretino che vieta all'agricoltore vincitore presso il Consiglio di Stato (Silvano dalla Libera) di coltivare OGM. La motivazione è che mancano i piani per la coesistenza, in barba alle sentenze del TAR e del CdS, e in ogni caso questa sarebbe impossibile.
Peccato che la scienza dica un'altra cosa, ma politica e scienza è difficile vadano a braccetto:
La coesistenza tra i diversi sistemi agricoli è pertanto possibile rispettando i criteri indicati dalla Raccomandazione europea: trasparenza, scientificità, proporzionalità e specificità, e promuovendo azioni di monitoraggio e gestione delle pratiche di coesistenza adottate.

In ogni caso, come volevasi dimostrare, il de-cretino non viene nemmeno in questo caso notificato a Bruxelles.


Le domandone!

Ed eccoci alle domande conclusive.

Può essere accettato un richiamo alle legalità da parte di chi negli ultimi 10 anni ha sistematicamente disatteso il diritto comunitario?

Che senso ha parlare di riapertura della sperimentazione OGM (di un OGM peraltro già coltivato in tutto il mondo e già sperimentato in Italia nel 1997-1998 e 2005) se poi non è pensabile una sua libertà di coltivazione?

Le sperimentazioni fatte, in modo roccambolesco, nel 2005 ci hanno detto che il MON810 ha dimostrato di poter contenere il problema fumonisine in Italia. Questi dati sono però stati tenuti nascosti in un cassetto dell'INRAN per 2 anni. C'era forse dietro una volontà politica?

Le norme di coesistenza su cui stanno lavorando (?) le Regioni ignorano completamente i risultati della ricerca scientifica (svolta anche in Italia) e servono solo per dare una pezza giustificativa al no politico agli OGM. Ha davvero senso pensare che la politica possa gestire il tema OGM in modo serio e non solo sondaggistico?

Il de-cretino Zaia, con il quale si impedisce AL SOLO DALLA LIBERA* la semina di OGM, è un atto illegittimo che disattende DELIBERATAMENTE ed in modo EVIDENTE ben 2 sentenze della magistratura e il diritto comunitario. Si fonda inoltre su di un altro atto illegittimo che è il Dlgs 212/2001.


Esso peraltro serve unicamente a privare un "libero" cittadino di un suo legittimo diritto.

Che significato ha rispettarlo?



Se volete che gli agricoltori stiano nella "legalità" prima forse si dovrebbe spiegare meglio di che "legalità" si sta parlando e di quale "legittimità" essa abbia.



* trattasi infatti di de-cretino ad personam, mica si può dare del cretino a tutti così, indiscriminatamente, no?

venerdì 16 aprile 2010

Save the planet? How arrogant we are!

Mentre l'Italia rimpiange Raimondo, noi cogliamo l'occasione per ricordare un altro commediante...



Lo sappiamo, è terribilmente scorretta... e in lingua inglese.
Ma dice delle tremende verità, su di noi e sulla nostra arroganza...

mercoledì 7 aprile 2010

Aspettando Galan

Pare dunque che il nuovo Ministro designato dell'Agricoltura, così come emerso dalla cenetta di Arcore, sia Giancarlo Galan, ex "governatore" del Veneto.

Il che, per ora, come quando venne il turno di Zaia, presenta più incognite che certezze. Senza dubbio però, peggio dell'ingelatinato ex Ministro leghista, sarà difficile operare. Spieghiamoci meglio.

Zaia si è meritato questo giudizio non tanto per aver venduto l'immagine del made in Italy per una porzione di patatine fritte al Mc Donald o per essersi dichiarato contrario agli OGM. Questo rientra nel suo diritto/dovere di Ministro: compiere scelte di politica agro-alimentare per il bene del paese. I fatti e gli elettori lo giudicheranno.

Il suo essere tra i peggiori è legato a come ha compiuto tali scelte. Ovvero ignorando i dati e le esigenze del nostro sistema agro-alimentare e soprattutto calpescando (o cercando di calpestare) il diritto nell'intento di ottenere i suoi scopi.

Per lo meno Galan, nel suo fino ad ora non occuparsi di agricoltura, è riuscito a non rendere il Veneto una Regione OGM-free, speriamo che la cosa sia di buon auspicio.


P.S. Non abbiamo dubbi sul fatto che comunque già da oggi è iniziato l'assalto dei gialli (Coldiretti, NdL) al nuovo Ministro...

giovedì 1 aprile 2010

100% OGM-free o della stupidità europea

Non essere così pignolo! Almeno è 100% OGM-free!
Fonte: EMBO Reports (e ripresa da Salmone)


Tolleranza Intelligenza Zero

Tutti i nodi, prima o poi, si sa, vengono al pettine.
Se ieri raccontavamo il caso dei topini Greenpeacini impotenti. Oggi è la volta del mito della Tolleranza Zero. Il tema, è vero, non è nuovo, ci avevamo fatto un post già nell'agosto 2008, solo che ora il pronostico si sta avverando.

Quale pronostico?

Se l'Europa non sveltirà il processo autorizzativo degli OGM e manterrà in vigore la TOLLERANZA ZERO anche per gli OGM valutati come sicuri dall'EFSA, ma non ancora autorizzati dalla burocrazia, si rischierà di bloccare l'import di soia e mais, di cui l'Europa è cronicamente carente, rischiando di distruggere la zootecnia del vecchio continente.

Chi lo diceva? La DG (Direzione Generale) for AGRICULTURE and RURAL DEVELOPMENT della Commissione Europea.

Le prime avvisaglie di quanto sarebbe successo si erano viste proprio nel 2008 quando la mancata autorizzazione dell'evento OGM GA21 aveva rischiato di compromette l'industria di trasformazione mangimistica europea a vantaggio dei nostri competitori d'oltreoceano. La Commissione, allora, riuscì, pur tra mille critiche, a metterci una pezza.

Ora però le cose stanno peggiorando e assomigliano sempre più allo scenario peggiore disegnato dalla DG Agricoltura europea, infatti, a metà settembre 2009, gli USA (da cui importiamo grandi quantità di soia) hanno deciso di bloccare momentaneamente le esportazioni verso l'Europa visto che moltissime navi venivano bloccate nei porti europei o respinte.

Peccato che questo porti l'Europa, avida di soia per mantenere in vita la propria zootecnia, a dover pagare di più, molto di più per ottenere i materiali mangimistici di cui ha bisogno. La Federazione Europea dei Produttori Mangimistici, ad esempio stima che la tolleranza zero ci costerà circa 200 MILIARDI di €, se USA, Argentina e Brasile cominceranno a coltivare (come già stanno facendo) OGM non ancora autorizzati in UE.

Eppure basterebbe solo un poco di "sale nella zucca" per risolvere il problema. Basterebbe applicare una stupida semplice banale soglia dello 0,1% per ridurre quei 200 miliardi a soli 3 miliardi di €.

Certo, evitare la "contaminazione" da OGM delle derrate alimentari richiede una dedizione assoluta e una lotta senza quartiere, insomma non stiamo mica parlando di banale Arsenico!*


(*) Nelle derrate alimentari inviate in Europa sono tollerati ben 2 ug (microgrammi) di arsenico per kg. Dopotutto la cosa più importante è che siano OGM-free, per il resto (ad esempio le fumonisine) ci si può anche mettere d'accordo, no?
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