martedì 17 giugno 2008

Svizzero? No, Vandalo

Per distoglierci dalla depressione nazionale in materia di ricerca, oggi abbiamo pensato di dare uno sguardo alla "vicina Svizzera", dove non sono messi molto meglio di noi in materia di ogm. Nonostante la moratoria, però, almeno non tutto è fermo e alcuni scienziati universitari sono riusciti addirittura a fare un esperimento in campo con degli ogm...

...potevano forse avere vita facile?? Certo che no...


Il fatto

Sono le 7.30 del 13 giugno alla stazione sperimentale Agroscope Reckenholz-Tänikon ART nei pressi di Zurigo. Un gruppo di 35 volonterosi attivisti in vena di salvare il mondo hanno la brillante pensata di introdursi illegalmente in un campo adibito alla sperimentazione confinata di frumento geneticamente modificato e di distruggerlo in parte. A rendere pubblico l'accaduto è proprio l'istituto di ricerca in un comunicato stampa.


L'antefatto

Che ci sarà mai di tanto pericoloso in un campo di frumento da giustificare azioni vandaliche e intimidatorie di questo tipo da parte dei soliti ferventi oppositori degli ogm? Vediamo di capire...

L'esperimento è (o forse era meglio dire era) totalmente finanziato con fondi pubblici e portato avanti da istituzioni pubbliche svizzere (università e centri di ricerca federali - insomma soldi dei cittadini) nell'ambito di un più ampio progetto di ricerca finanziato con 12 milioni di franchi svizzeri sull'utilità e i rischi delle piante geneticamente modificate.

E' come se il governo italiano dicesse: "Spenderemo 6,2 M€ dei vostri soldi per capire una volta per tutte se gli ogm sono un problema o no. Così la smettiamo di farci tante paranoie e potremmo dire un vero no o un vero sì a questa tecnologia"... e poi arrivasse della gente a distruggere tutto (mandando in fumo i vostri 6,2 M€) IMPEDENDOVI di capire se gli ogm sono una risorsa o un problema. (a dire il vero voi avete già speso 6,2 M€ per questo... con risultati che è meglio dimenticare - a noi a quanto pare non servono gli attivisti per buttare via soldi sugli ogm).

In questo caso, ad uscire dal laboratorio per un timido esperimento di campo è un frumento geneticamente modificato per essere resistente ad un fungo (oidio) che provoca una malattia della pianta chiamata "mal bianco". Una malattia tra l'altro molto diffusa non solo nel frumento, ma anche in altre piante come la vite e che, in agricoltura biologica, viene curata con abbondante uso di polisolfuro di calcio... non esattamente acqua di rose (sempre che l'acqua di rose in certe dosi non faccia male anche lei... è la dose che fà il veleno... a riguardo leggetevi questo bellissimo articolo di Ames, il padre del test della salmonella).


L'apologia del "reato"

Come hanno giustificato l'irruzione e la distruzione illegale di questo campo sperimentale?

Greenpeace sostiene che "è vergognoso destinare fondi pubblici alla ricerca di varietà genetiche resistenti ai funghi, di cui una moderna agricoltura ecologica non ha affatto bisogno"...

Sarà anche vero (dubitiamo), ma può una divergenza di opinioni su un tema come questo giustificare un'azione vandalica illegale rivolta contro il legale lavoro di ricercatori che non stavano facendo altro che coltivare frumento (non pare, soprattutto di questi tempi, un crimine contro l'umanità, no?)

...secondo Greenpeace tale veemenza è giustificata dal fatto che "i geni di resistenza all'oidio, la cui ubicazione esatta nel genoma del grano non è nemmeno conosciuta, possono teoricamente uccidere altri funghi o organismi utili del suolo". Quindi ergendosi in difesa del fungo teoricamente minacciato dai progressi della scienza e del non meglio specificato organismo utile del suolo a rischio di estinzione ha apologeticamente giustificato il "misfatto". (per inciso andrebbe ricordato a GP che gli esperimenti in campo aperto servono proprio a valutare anche questo tipo di interazioni).


In conclusione

Prendendo atto che gli anti-ogm (ed in genere a molto altro ancora) non sono capaci di cambiare idea per definizione (cosa peraltro lecita), dobbiamo registrare che non sono capaci nemmeno di cambiare i loro metodi (che leciti a noi non sempre paiono), e che non abbiano ancora imparato nulla da situazioni anche tragiche, come il suicidio, meno di un anno fa', di un contadino francese esasperato dalle continue pressioni dei cugini d'oltralpe di Capanna&co.


Nota a margine

Da quando abbiamo cominciato a scrivere questo post, i cugini d'oltralpe del Nostro hanno fatto il grande salto di qualità. Oggi infatti non si limitano più a distruggere i campi sperimentali, ma si sostituiscono alla forza pubblica andando a controllare cosa coltivano i contadini francesi.

Se, per caso, a qualcuno era avanzato un sacco di seme ogm dall'annata precedente (in cui era legale) e decide di seminarlo in questa (in cui è "politicamente illegale") cosa fanno i nostri eroi...
lo denunciano!!! perchè loro difendono e tutelano gli agricoltori!!! (infatti decidono per loro cosa possono scegliere di coltivare e li tengono sempre sotto stretta sorveglianza per evitare che, per sbaglio, perdano la retta via!!! che bella vita, con dei difensori così!!!)

Complimenti!!!
Ma questo non era il tanto disprezzato metodo intimidatorio delle multinazionali?


Se non altro, nel caso Schmeiser, Monsanto non ha messo piede nel campo dell'agricolo se non dopo un'autorizzazione del tribunale, qui, visto che loro sono i buoni ed il fine giustifica i mezzi, sono bellamente entrati nel campo e via! Se poi trovano qualcosa meglio, altrimenti amici come prima...

Insomma state tranquilli, ma sappiate che domani, i buoni, potrebbero entrarvi in casa, magari finchè siete al lavoro o in vacanza, così, tanto per verificare che non abbiate una coltivazione non "registrata" di rose blu sul balcone... per l'effrazione non preoccupatevi, come ben sapete, è a fin di bene e a vostra completa tutela (smile!).

Insomma, occhio ai "buoni" (a far che cosa non si sà).

mercoledì 4 giugno 2008

Divergere, Divergere, Divergere

Sebbene il fronte politico dei "positivi" pare allargarsi, non è che al momento si nutrano grandi speranze... anche perchè pare che (in generale) il livello del dibattito ultimamente stia dando i primi sintomi del coma etilico...

Mentre ci deprimevamo abbiamo però trovato un dato interessante nella rete. Un dato che probabilmente non molti conoscono (anche perchè con gli OGM non ha nulla a che fare) ma che mette in luce alcune dinamiche molto interessanti.

Per chi ci capisse poco sappia che in blu c'è quanto porta a casa l'agricolo, in rosso la GDO.


Cosa significano queste 2 quasi rette decisamente divergenti?

Beh, lo facciamo dire direttamente ai produttori del grafico, il CLAL, una équipe che annovera esperti del settore Lattiero-Caseario e che opera dal 1962:

"Il prezzo finale di un prodotto remunera l'intera rete di filiera e le prestazioni operate ad ogni livello intermedio.
  • Il Produttore agricolo italiano ha, nel tempo, sempre più potenziato la qualità del latte, investendo sia nella selezione genetica del bestiame, sia nella ricerca dell'alimentazione più appropriata, sia nella gestione complessiva della stalla, volta ad assicurare il benessere agli animali e a garantire condizioni igienico sanitarie ottimali.
  • L'Azienda trasformatrice ha preso in carico la qualità prodotta alla stalla e ne ha curato il trattamento termico, il confezionamento, la logistica di consegna, procedendo secondo un criterio di ampliamento capillare della sua presenza sul territorio nazionale, la promozione dell'immagine di qualità. Ha provveduto, inoltre, a ritirare il prodotto prossimo alla scadenza (i resi), al fine di salvaguardare la freschezza come valore aggiunto della qualità.
    L'Azienda trasformatrice ha trasformato il latte da "oggetto di consumo" indifferenziato in "bene di servizio" rispondente a bisogni diversi.
  • La Grande Distribuzione, ultimo anello aggiunto nella filiera, ha sostituito gran parte dei piccoli punti commerciali prima esistenti, predisponendo la diffusione generalizzata del prodotto, con una ricarica consistente dei prezzi al consumo.
Alla luce dei ruoli sopra delineati, il grafico pone con evidenza la questione del divario dei prezzi, generata soprattutto dai cambiamenti avvenuti nella tipologia della vendita."



Dobbiamo ammettere che apprendiamo con interesse ed un certo piacere il fatto che da mungere non ci sono solo le vacche... ed ecco poi spiegata l'avversione verso l'OGM, se ci tengono OGM-free produciamo di più (per loro si intende!).

Grazie GDO, che pensi sempre a noi!
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