mercoledì 17 dicembre 2008

Ritorno al futuro - Parte II

Siccome ci piace provocare e battere il ferro finchè è caldo, torniamo sull'argomento polli, cercando di aggiungere qualche dato di prospettiva (anche storica).

Ad esempio... vediamo cos'è successo negli ultimi 50 anni in questo paese alle nostre foreste.


e proviamo ad interrogarci se questo fatto "forestale" sia o meno isolato e se abbia, magari, qualcosa a che vedere con i nostri polli...


(in questa rielaborazione del "vecchio" grafico ho introdotto 2 elementi nuovi. In verde la terra che useremmo se (pur) innovando non avessimo aumentato i nostri consumi di carne di pollo. In giallo gli ettari effettivamente oggi coltivati a mais in Italia.)


Come stanno le foreste nel nostro paese?

A nostro avviso bene, anche se sarebbe meglio farlo dire ai numeri: vediamoli.


Secondo i dati raccolti dal Corpo Forestale dello Stato dal 1950 ad oggi la superficie forestale italiana è passata da 5,6 a 10,6 milioni di ettari. Un bel +5 milioni di ettari di foreste in 50 anni. Niente male! (Tanto per capirci, corrisponde più o meno ad una superficie pari a quella di Friuli, Emilia e Toscana insieme).

Merito delle lotte di Greenpeace? Legambiente? WWF?
mmmmmmmmhmmmmmmm, dibitiamo.

Essendo però noi di parte (oggi a dire le cose come stanno si finisce sempre che si è di parte) prenderemo a prestito le parole dei professori di professione:

"[Si ha l']espansione delle foreste, per effetto soprattutto di processi di ricolonizzazione naturale di ex-coltivi abbandonati in aree montane e collinari..."

A supporto di questa ipotesi di espansione, per abbandono dei terreni marginali, vi è il fatto che il processo è visibile in più aree collinari/montuose...


...e al contempo si è assistito ad una contrazione della superfie agraria che è scesa da 22 a 14, 7 milioni di ettari. Un - 7,3 milioni di ettari!


Certo, parte di questi 7 milioni di ettari sono finiti in strade, rotonde e villette a schiera, ma buona parte sono diventati foreste... tanto che c'è chi si interroga su come coltivare queste aree in modo efficiente (sì, anche i boschi vanno coltivati, cosa pensavate?) e chi lamenta addirittura una "banalizzazione" del paesaggio montano.


Alcune riflessioni (per farla breve)

Questo aumento dei boschi è stato causato principalmente dalla messa fuori mercato delle agricolture marginali.

Dopotutto, quale significato economico ha oggi coltivare il grano a 2.000 metri o sui terrazzamente apenninici?
Questa pratica, rilanciata dalla battaglia del grano, ha avuto un suo significato fino a circa gli anni '50, anche se ancora oggi qualcuno tenta di preservarla - con alterni risultati.

Oggi,
grazie all'efficienza dell'agricoltura di pianura, moltissime aree messe a coltura in quegli anni sono state nuovamente rese all'ambiente.

Ed ecco qui 2 osservazioni su cui riflettere:


1) Senza innovazione non ci può essere un progetto per la sostenibilità.


E' evidente come l'innovazione abbia aiutato a contenere l'impatto ambientale agricolo collegato all'aumento della produzione e del consumo di carne. Ancor più evidente è l'impatto dell'innovazione su di un mercato che si presentasse a domanda pressochè costante (quale quello del consumo di carne oggi in Italia, ormai saturo).

In sostanza l'innovazione agricola consente un uso razionale delle risorse (in ogni scenario), non riconoscerlo significa condannarsi a sprecare risorse in un mondo che non è che oggi ne abbondi.
2) La razionalizzazione delle risorse porta alla tutela ambientale.

Sebbene sia ovvia l'osservazione che se si ha fame si coltiva ogni centimetro di terra utile e si mangia qualunque cosa, sfruttando tutte e totalmente le risorse disponibili (mors tua, vita mea), lo è meno la coscienza che un uso razionale delle risorse porta a politiche (in alcuni casi quasi strutturalmente) ambientaliste. Questo è ad esempio il caso delle foreste italiane che senza innovazione agricola non esisterebbero, mentre oggi ci interroghiamo non tanto su come crearle o preservarle, ma semmai su come valorizzarle, visto che circa la metà è incolta.



Nota a Margine


Qualcuno potrebbe obiettare che noi (Italia), nonostante l'innovazione, non siamo autosufficienti. Vero. Questo però significa, in termini globali, che tutto ciò che ci serve e non ci produciamo da soli, lo dobbiamo far produrre a qualcun altro che userà terra sua (con tutto ciò che ne consegue) per soddisfare i nostri bisogni.

Ovvero: più inefficienti saremo e più creeremo ed esporteremo problematiche ambientali.

Meglio innovare, no?

giovedì 11 dicembre 2008

Ipse dixit (n.6)

“Nella pratica della medicina, negli approcci della gente all'agricoltura e al cibo, nelle politiche per ridurre fame e malattie e in molte altre questioni pratiche, c'è un movimento sotterraneo irrazionale che mette a rischio il progresso basato sulla scienza e perfino la base stessa della nostra democrazia.

"Questa irrazionalità emana da un nuovo tipo di fondamentalismo, un fervore per il ritorno alla Natura senza alcun ripensamento, che vede la scienza e la tecnologia come i nemici".

Dick Taverne - The March of Unreason

Citato in "Vox, Overrated. Sometimes politics has to take a backseat to science." di Henry I. Miller su NATIONAL REVIEW ONLINE.

______________


"Vogliamo costruire una comunità con meno imbecilli? Il momento è favorevole.

"Non tutti i mali vengono per nuocere. La crisi economica e morale - che è anche crisi della politica - può aiutarci ad aprire gli occhi.

"Con la recessione in atto perchè non investiamo in infrastrutture diffuse e energie rinnovabili, anzichè buttare risorse nel ponte di Messina, nelle centrali nucleari, negli OGM?

"Imbecille viene da "in" e "baculum" ("bastone"). E' tale chi ha sempre bisogno di un sostegno, che però non trova. Coraggio: nella società c'è posto per molti imbecilli in meno."

Mario Capanna, Libero 09.12.2008


Certo, era da tempo che pensavamo che Capanna avesse perso il "baculum", però non ci aspettavamo da lui tanta veemenza nel richiedere per questo la sua stessa defenestrazione. Bah...


Vabbè, beviamoci su.

giovedì 4 dicembre 2008

Ode al latte crudo!

Questo post è dedicato a tutti i cultori del caro mondo di una volta. A coloro i quali piacciono i gusti di una volta, come quello del latte... e che tutta questa scienza ha ormai rovinato.



Ecco, è dedicato a tutti voi. Perchè è giusto che anche voi sappiate che, oltre a ridurre gli imballaggi, ad accorciare la filiera, a risparmiare 4 soldi...



...rischiate pure la pelle...


L'articolo completo del Riformista lo trovate qui.

Pensateci bene prima di acquistare e consumare latte non pastorizzato!


P.S.: ma un tempo le biciclette non andavano a pedali? (vedi primo video)
Se oggi vanno a motore non dobbiamo forse ringraziare i prodigi della scienza o no?

venerdì 28 novembre 2008

Parlano bene, ma razzolano male!

Tutti noi viviamo dagli anni '90 immersi un mare di propaganda stile Mulino Bianco: "Mangia sano, torna alla natura". Questo mare comunicativo, fatto di zappe, mulini e stalle con 3 vacche ( la Nina, la Rosa e la Giovanna) vorrebbe trasmetterci il messaggio che in realtà erano molto migliori il mangiare ed i metodi di produzione di una volta, in netta contrapposizione all'insostenibilità dei sistemi di produzione attuali.

Sarà pure, ma anch'io, come Artù nel precedente post, ci terrei a sottolineare che l'innovazione agricola è invece il principale strumento per lo sviluppo e la sostenibilità (oltre che per l'emancipazione dei popoli).

Riconosco però che detta così è una sorta di slogan e mi sono domandato: non è che riusciamo a trovare qualche numero che dimostri quanto andiamo dicendo da tempo?...

...e così, aiutato anche dalle recenti elucubrazioni sui polli, sono stato colto da un raro raptus statistico che mi ha portato a partorire (fatti 4 conti) questi 3 grafici che mi paiono sufficentemente interessanti da poter essere condivisi con voi. Spero di non sbagliarmi.

- cliccate sulle immagini per ingrandirle -

1) Polli 1: più innoviamo e meno ne mangiamo!

Il primo dato interessante che emerge dall'indagine è che pur oggi mangiando (in Italia) 18 kg di pollo a testa contro i 5 del 1961... in realtà, paradossalmente, mangiamo un numero di polli minore!



Incredibile, no?!!!


2) Polli 2: pochi ma buoni!

Il secondo dato "macro", ricavato dai dati "micro" precedenti, è che questi polli saranno anche meno, ma pompano di brutto (un pollo moderno vale come 5 polli 68ini!).

Però, saranno anche efficenti, ma magnano, e quanto magnano!


3) Polli 3: parlano bene ma razzolano male!

Eccoci però giunti al pezzo forte! Il consiglio è di allacciarvi le cinture di sicurezza.
Se ben ricordate, ci domandavamo: "ma quanta terra servirebbe per produrre i cereali necessari a sfamare i nostri polli con le rese per ettaro degli anni '60?", anche per rispondere ai comunicatori alla "Mulino Bianco" di cui sopra.
Ebbene, eccovi serviti:


Ve lo facciamo rivedere da un'altra angolazione...


Embè, fa un certo effetto, no?

Mentre vi riprendete dallo shock riassumiamo i dati salienti:

1) Per alimentare i polli mangiati dagli italiani oggi (2001) è necessario coltivare 1,7 milioni di ettari.

2) Questa superficie è all'incirca uguale a quella che serviva nel 1961, quando invece di 18, mangiavamo solo 5! kg di carne di pollo a testa.

3) Se non avessimo innovato sia sulle rese per ettaro sia sulla efficienza di conversione degli alimenti dei polli oggi servirebbero invece di 1,7 milioni di ettari... tum tum... tum tum...

7,4 milioni di ettari!

Risposta esatta! Ovvero all'incirca la metà dell'intera superficie agraria italiana! E dici poco!

Meditate gente, meditate!


Alcune note a margine

La superficie italiana dedicata a mais (complessiva) è di soli 1,3 milioni di ettari.
La superficie agricola utilizzata (Sau) italiana è di 14,7 milioni di ettari.

Le approsimazioni svolte nelle elaborazioni presentate sono state equivalenti sia per i dati del 1961 sia per quelli del 2001.

I dati grezzi sono stati ottenuti dal database FAOSTAT e dall'articolo di GB Havenstein et al. (2003) Poultry Science 82:1500–1508.

venerdì 21 novembre 2008

Rosso Malpelo vs. Ibridi

Dietro segnalazione di alcuni nostri lettori ci siamo andati a rivedere la terza puntata di Malpelo su LA7. Qui vi facciamo vedere la terza parte.



Le prime due parti della trasmissione erano dedicate alla moria di api ed al possibile ruolo dei neonicotinoidi (una volta tanto non è colpa degli OGM!). Su ciò, sapendone poco o nulla noi siamo anche disposti a fidarci (anche se va detto che se solo il 50 percento delle api morte presentava residui, non è propriamente un gran dato a supporto della correlazione), è però sull'attacco diretto all'agricoltura moderna, e in particolare agli ibridi, che siamo rimasti un po' di sasso. Per almeno 3 motivi che vorremmo condividere anche con voi.

1. Se oggi ci possiamo permettere di non ricordare chi era Malthus lo dobbiamo al progresso agricolo.

2. Oggi spendiamo il 15 percento del nostro reddito per il cibo che, oltre ad essere di qualità decisamente migliore, viene prodotto dal 3-4 percento della popolazione.

Vale la pena di ricordare che nel 1850 si spendeva il 70 percento del salario ed il 70 percento della popolazione era occupata in agricoltura.

3. Oggi mangiamo molta carne, che non è più solo una cosa per ricchi, ma per produrre un kg di carne servono 6 kg di cereali. Quanta terra servirebbe per produrre i cereali necessari a sfamare i nostri animali con le rese per ettaro del 1960? E se volessero mangiare più carne anche Cina, India, Sudamerica, Africa???


Insomma, l'innovazione agricola, che negli ibridi ha uno dei suoi punti di forza, ci permette il tenore di vita attuale. Grazie ad essa l'Europa da più di mezzo secolo non vive carestie mentre il numero di affamati si è ridotto significativamente sia in Asia che in Sudamerica.

Questa rivoluzione ha preso il nome di "Rivoluzione Verde" ed è valsa il Premio Nobel per la Pace ad uno dei suoi padri, Norman Borlaug, questo vorrà pur dire qualcosa...


Note a margine

Pare (prendetela per quello che è: una notizia di corridoio) che finalmente siano pronti i protocolli per la sperimentazione in campo degli OGM (sì, quelli che De Castro aveva sdoganato e Pecoraro bloccato, ecc...). La domanda però è sempre la stessa: e allora?
Infatti devono ancora essere identificati i siti sperimentali regionali dove farla questa benedetta sperimentazione (altri 2 anni minimo) e poi ci saranno le polemiche, i veti incrociati, i campi distrutti ecc... niente di nuovo sul fronte occidentale, almeno finchè non sarà più un tabù parlare di OGM in questo paese.

martedì 11 novembre 2008

Allarme Rosso: gli OGM rendono sterili!!!!

Sì, è proprio così.

Chi lo dice?
Un eccelso studio del Governo Austriaco.

Cosa dice?
Che i topini mangiando OGM diventano "quasi" sterili!

Da chi è diffusa l'informazione?
Da Greenpeace International.

Dove sono stati pubblicati i dati?

Sgrat, sgrat...
Sgrat, sgrat...
Boh.

Beh, qualcuno li avrà visti?
Sgrat, sgrat...
(forse) Greenpeace?

Ma qualche rivista li ha pubblicati?
Perchè, a cosa serve?

Noi ad ora non sappiamo cosa ci sia scritto in questo studio. Magari è tutto vero, magari. Ma questa prassi, di innanzitutto spararla grossa, di calciare alto sulla traversa, di tirare il sasso e nascondere la mano, l'abbiamo già vista troppe volte e, guardacaso, si è sempre rivelata una tremenda buffonata. Ermakova, Pusztai e molti altri (in tutti questi anni) ce l'hanno insegnato.


Mumble, mumble

Stavamo ripensando alla cosa ed un paio di osservazioni aggiuntive, secondo noi, ci starebbero proprio bene.

1) L'Austria. L'Austria non è nuova ad espluà (exploit) in tema ogiemmico. Risale infatti al 2003 il primo tentantivo di supportare "scientificamente" le proprie posizioni OGM-free. Bisogna ammettere con scarsi risultati infatti l'EFSA concludeva la sua valutazione affermando: "there is no new scientific evidence, in terms of risk to human health and the environment, to justify the prohibition." Inutili anche i ricorsi al Tribunale di Primo Grado Europeo e alla Corte di Giustizia Europea.

Sembra dunque quasi una fissazione quella dell'OGM-free da parte dell'Austria. Che questo abbia spinto a finanziare una ricerca ah hoc i cui risultati, più che ad accrescere la conoscenza sul tema, avevano un valore puramente politico? Come spiegare altrimenti la "diffusione" mediatica di risultati non pubblicati e neppure mai visti da nessuno? Il fatto non sarebbe certo nuovo e a noi ricorda (tristemente) quanto già successo nel nostro paese non troppo tempo fa. Proprio in tema di sicurezza degli OGM.

2) Greenpeace. Un altro aspetto che getta un ombra sullo studio è che, praticamente, l'unica fonte della notizia e gli unici commenti in tempo reale ad essa provengono da Greenpeace International. Quasi fosse una notizia loro e non del Governo Austriaco. Sembra dunque che gli unici informati (preventivamente?) dello studio e dei suoi risultati siano loro. Dite che è una garanzia di qualità?

giovedì 30 ottobre 2008

Il Capannello (n.6) - A volte ritornano...

...ma forse era meglio se se ne stavano a casa.

Noooo, non è possibile! Il Nostro-mo è tornato! Sì, il Capinna! Proprio lui!!! Evidentemente, ripresosi dalle batoste pseudo-referendarie, e non pago delle legnate già prese ha deciso di rifare capolino nell'agone pubblico! Ma, ne valeva davvero la pena? Ne sentivamo forse la mancanza?


Rapporti del 3zo tipo

L'occasione è stata la presentazione da parte della Fondazione per i Diritti Genetici del rapporto “Ogm e informazione: le scelte dei media e le tendenze dei consumatori”. Garanti del "Rapporto" tra l'altro troviamo alcune nostre vecchie conoscenze quali tal Rotilio e Monastra, sulla cui caratura scientifica (morale?) e competenza in tema di OGM abbiamo già avuto modo di intervenire. Quando si dice: se il buon giorno si vede dal mattino...

In ogni caso il rapporto non ci interessa.

Sentirsi dire da Capanna (o chi per lui) che il 78% degli italiani è contro gli OGM, o che oggi per fortuna il 66% degli italiani sa cosa sono gli OGM, non ha alcun contenuto informativo nè alcun valore per noi. Dobbiamo forse spiegarvi il perchè?

D'accordo! Prendiamo ad esempio chi ha guidato la recente campagna mediatica trimestrale contro gli OGM e vediamo che tipo di informazione fa. Sì, prendiamo proprio lui, il nostro amico Mario Capanna che, a capo di una coalizione di 11.000.000 di persone è riuscito nell'impresa di raccogliere ben 3.000.000 (sic!) di firme contro gli OGM (poco importa che in realtà le stime ci dicono che fossero si e no 200.000 e alcune di esse senza dubbio baruccate)!!!

Ok, ma non rivanghiamo il passato, stiamo sull'attualità e vediamo cosa ha detto il Nostro ieri in occasione della presentazione del Rapportone sui media.


Puro pelo di stomaco (condito con ignoranza)

Il Nostro, per l'occasione, si è lanciato in un'inconsueta apertura verso gli OGM "che fanno bene alla salute". Ma, non come il Golden Rice, che ha illuso tanti, ma poi non è mai arrivato sul mercato! (sic! sigh!)

Pur essendo lodevole lo sforzo mentale (l'apertura speriamo non abbia leso parti vitali), la domanda però nasce spontanea: Ma come, non era forse lui che ha sostenuto un referendum il cui scopo ultimo e penultimo era di rendere l'Italia "Libera da OGM"? Tutti, Tutti! Senza esclusione alcuna!?

Certo che ci vuole del bel pelo sullo stomaco...

E poi cosa vuol dire: "bisogna distinguere tra sogni e realtà"? Davvero Capanna pensa che il golden rice è un sogno perchè se ne è parlato tanto, ma poi non se ne è fatto niente? Davvero Capanna non sa?

Beh, allora caro Capanno sappi che la realtà è che il Golden rice non è ancora nelle mani dei contadini solo perchè è un OGM e, gente come te (sì, proprio come te), che si oppone agli OGM senza se e senza ma, con le sue campagne mistificatorie ha convinto la gente a temerli più della fame e a sottoporli ad una regolamentazione senza pari nel mondo, che richiede milioni di euro e almeno 10 anni di lungaggini prima che un nuovo OGM venga (forse) approvato.

Per il Golden Rice bisognerà dunque aspettare fino al 2012! e intanto la gente continua e continuerà a morire di VAD. Per questo noi (e loro) ti ringraziamo!

Caro Capanna, prima di salutarci cogliamo l'occasione per augurarti sogni d'oro là nella tua casetta sugli apennini, se per caso però non riuscissi a dormire, il nostro invito è di continuare a contare:

16.012.121
16.012.123
16.012.1...

un conto che, anche grazie al tuo piccolo contributo, continuerà inarrestabile.


P.S. Che faccia tosta... e poi hanno pure il coraggio di dire che non c'è sufficiente informazione!

martedì 28 ottobre 2008

Tumori e Suicidi

Mi rendo conto che il titolo odierno non è tra i più allegri, ma senza dubbio è meglio di "Pomodori viola fritti..." che inizialmente mi era sovvenuto e già - grazie a dio - rubatomi da altri. Ma veniamo al dunque: Dramma in 2 atti.


Atto I - 'a pummarola (tumori)

Come molti sapranno, in questi giorni è tornato alla carica il buon prof. Umberto Veronesi che, forte di una pubblicazione scientifica apparsa su Nature Biotechnology cui hanno partecipanto anche alcuni ricercatori dello IEO da lui fondato, ha ribadito che gli OGM fanno bene e che questo nuovo pomodoro viola, rigorosamente OGM, è utile a combattere l'insorgenza dei tumori (e in effetti sembra proprio che sia vero!).


Altro che modificati! Migliorati bisognerebbe chiamarli! aggiunge, sempre veritieramente il prof. - sono stati infatti pensati per essere migliori di ciò che già c'è. La notizia però non fa notizia - la farebbe semmai se riaprissero questa benedetta sperimentazione...

Così come non fanno notizia coloro, come il buon Marcello Saponaro, che rigorosamente da copione si stracciano le vesti usando peraltro gli stessi argomenti che, goliardicamente avemmo modo di irridere qualche mese fa in occasione del lancio dell'antagonista "naturale" del qui presente pomodoro.

A noi sinceramente stanno simpatici entrambi e equanimamente vorremmo chiudere la questione con un sano: "Che vinca il migliore! - o entrambi".

P.S. Un consiglio: leggetevi l'articolo perchè è fatto veramente bene e si capisce cosa vuol dire mettere a punto un nuovo OGM - altro che: "incrociamo e poi vediamo cosa vien fuori!"


Atto II - 47-bis, suicida che parla (suicidi)

In realtà il resto del post vorrei dedicarlo a una cosa che irrita tutti noi a dismisura: lo sfruttamento dei suicidi dei contadini in India a scopi propagandistici (meglio se in chiave anti-OGM), non da ultimo da quella simpatica signorotta che porta il nome di Vandana Shiva e che tanto di frequente viene osannata sui nostri media. Il pretesto ci viene da una recente pubblicazione dell'IFPRI che, ovviamente, nessuno si è curato di divulgare o commentare.

Il titolo è decisamente inequivocabile: "Cotone Bt e agricoltori suicidi in India".

Del tema avemmo già modo di discutere in passato esprimendo il nostro scetticismo sull'ardita correlazione. Ma vediamo cosa ci racconta il qui presente documento...

Il primo dato che balza all'occhio è che il numero di agricoltori suicidi non è decisamente un fenomeno in aumento in India e, in particolare dal 2002, anno di introduzione su larga scala del cotone Bt (OGM), il trend sembra anzi in diminuzione rispetto ai suicidi totali nel paese.


Tutto qui? No, il report ci dice anche che la situazione in India, in fatto di rese del cotone, dopo l'avvento del Bt hanno avuto un vero e proprio booooooom. Occorre tenere presente che l'India, pur coltivando il 25% della superficie mondiale a cotone, ne produceva solo l'11%, meno degli Stati Uniti che ne producevano il 20% con il 15% della superficie. Oggi, anche grazie al Bt l'India ha superato gli Stati Uniti e noi ci permettiamo di dire che la cosa non ci dispiace affatto!

Ok! Altri benefici del Bt? Beh, sì. Secondo tutti gli studi pubblicati il Bt non solo ha aumentato significativamente la resa, ma ha anche ridotto significativamente l'uso di insetticidi (che vorremmo ricordare essere più tossici degli erbicidi!).


E allora, se il cotone Bt (OGM) produce di più e inquina e avvelena di meno come fa ad aumentare il numero dei suicidi? Bella domanda! In effetti, il grafico qui sotto ci mostra una situazione esattamente contraria! Con buona pace di Vandana Shiva e dei sui (com)pari.


Il Take home message?

In sintesi, per citare le conclusioni del lavoro, "gli argomenti a supporto di una correlazione tra suicidi e cotone Bt sono basati su ipotesi e non si dati quantitativi. (...) Nonostante il can-can mediatico di alcune associazioni non vi è alcuna evidenza di una crescita dei suicidi tra gli agricoltori negli ultimi 5 anni. (...) L'aumento degli agricoltori che adottano questa tecnologia in regioni con un alto numero di suicidi indica che in generale gli agricoltori vedono il cotone Bt NON come una causa dei problemi, ma bensi come una delle soluzioni ai loro problemi."

Ribadiamo... con buona pace di Vandana Shiva e di tutti coloro che sono affetti dalla sindrome BANANA (Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anyone). Buonanotte.


Note a margine (dal testo originale)

"the core of support to the argument that Bt cotton leads to suicide has been based on hypothetical links, not quantitative evidence."

"despite the recent media hype around farmer suicides, fueled by civil society organizations and reaching the highest political spheres in India and elsewhere, there is no evidence in available data of a “resurgence” of farmer suicide in India in the last five years. Yes, farmer suicide is an important and tragic phenomenon, but it still only represents three-quarters of the total number of suicides due to pesticide ingestion in India and less than a fifth of total suicides in India"

"the increasing adoption rate in two suicide-prone states, Andhra Pradesh and Maharashtra, indicates that farmers overall are seeing this technology as one of the solutions to their problem and not a cause of the problem."

"much more federal and state investment could help prevent the 80 percent or more other cases of suicides"

domenica 19 ottobre 2008

15.122.980

Ecco un numero che varrebbe la pena tenere aggiornato. Vediamo perchè.


I brutti e cattivi

Se una brutta e cattiva (ovviamente per antonomasia) multinazionale evitasse di fornire una medicina salvavita ai cittadini di un paese in via di sviluppo, cosa gridereste? Ancora di più, come vi sentireste se il motivo fosse semplicemente una convenienza politica o economica (come spesso accade)? Si sa, dopotutto, non si fanno soldi con la carità e addirittura si rischia di danneggiare il business.

Noi ci sentiremmo (o meglio, sentiamo) rivoltare dentro. Ci si rivolterebbero (rivoltano) le viscere al pensiero che mentre leggiamo questo post dei bambini muoiono a causa di tale decisione “economica”. Premesso ciò vediamo cosa continua ad indignarci.


15.122.980

Cerchiamo dunque di capire cos'è questo numero. Questo numero non è il numero di una nuova hotline, nemmeno il numero di qualche formula alchemica, è più semplicemente il numero di morti causati della carenza di vitamina A dal 2002 ad oggi (Vitamin A Deficiency – VAD).


Perché ci interessa questo numero?

Ci interessa a causa del Golden Rice, il riso dorato sviluppato da Ingo Potrykus nel 1999.

SE questo riso infatti fosse stata un normale varietà creata per incrocio o mutagenesi (raggi X, raggi gamma - cosmici, fotonici - o mutageni chimici non fa differenza), nel 2002 il carattere "golden"(elevato contenuto di pro-vitamina A) avrebbe potuto essere già stato trasferito nelle varietà locali e distribuito (gratuitamente) per la coltivazione.


(Per ricostruire l’intera storia del Golden Rice vi rimandiamo al nostro precedente post sul tema.)


Da allora, avrebbe potuto alleviare le sofferenze di milioni di persone e probabilmente salvare, certo non tutti, ma una parte di quei 15 milioni di morti (a meno che non si intenda la VAD come un sistema di controllo della popolazione). Oltre che risparmiare la vista a una parte di quei 3.360.601 di bambini che da allora sono diventati ciechi per lo stesso motivo. Però è un OGM e quindi è ancora lì, a languire da qualche parte...senza ancora aver visto nè le mani dei contadini nè le pance di chi soffre di VAD.


Il motivo principale? Alcuni gruppi di pressione sono riusciti ad imporre una normativa che risulta essere costosissima e spesso non scientifica e sovradimensionata (oltre che politicizzata) rispetto agli obiettivi di garantire la sicurezza degli OGM.

Per le varietà transgeniche è infatti richiesta la produzione di una documentazione imponente, contrariamente a quanto avviene per le varietà convenzionali, anche in assenza di qualsiasi rischio immaginabile sensato e, come ben sappiamo, la fantasia non ha limiti.
Siamo sicuri ad esempio che un uso prolungato di GR, a causa del colore, non faccia ingiallire i denti? Questo non potrebbe forse generare casi di razzismo e discriminazione a causa del colore della dentatura? Motivo sufficiente per chiedere il suo non utilizzo in attesa di maggiori informazioni sul caso. E intanto si perdono un altro paio di anni. E poi... magari si potrà richiedere analisi sul colore delle feci, chissà...

E, nel frattempo, mentre scrivo questo pezzo, altri 60 bambini sono diventati ciechi e alcune centinaia di persone sono morte a causa della VAD con buona pace dei vari sforzi umanitari.

Sia ben chiaro: il Golden Rice non è la panacea e non siamo contrari alla messa a punto e utilizzo di altri metodi per il contenimento della VAD. Stimiamo quelli che vanno nei villaggi sperduti a fornire i supplementi vitaminici – sebbene con risultati insoddisfacenti.
Ci dispiace solo che uno strumento GIA’ DISPONIBILE, a basso costo e di facilissimo utilizzo – una ciotola di riso! – trovi una tale insensata opposizione ideologica che si è ormai trasformata in una posizione politica che ne ha già ritardato l’adozione di ben 6 ANNI! Oggi la data prevista per il rilascio è fissata al 2012!! 10 ANNI!! Facendoci spendere nel frattempo milioni di dollari per combattere inefficientemente la VAD!


Beh, in tutta sincerità, crediamo che coloro che, ideologicamente, richiedono una regolamentazione delle piante GM ancora più “politica” e meno scientificamente sensata dovrebbero (devono) sentirsi corresponsabili dei morti e della cecità causate dalla VAD, voi no?
Buonanotte e sogni d'oro...

...nel caso non riusciste a dormire contate pure...

15.125.040
15.125.041
15.125.042
15.125.043
15.12…

sabato 13 settembre 2008

Supersilence me!

Sì ci rendiamo conto che il titolo di questo post, come parodia di Supersize me!, non è un granchè, ma è che rappresenta bene quello che sta succedendo da un punto di vista mediatico da alcuni anni a questa parte. Ma andiamo con ordine.

Il casus belli: il 10 settembre scorso è uscito un nuovo Report sulla sicurezza degli OGM a cura del JRC (il nostro centro di ricerca comune europeo). Obiettivo del report era analizzare e proporre miglioramenti all'attuale approccio di valutazione del rischio in tema di OGM.

Avete sentito qualcuno parlarne?
Ecco, nemmeno noi.

L'arma migliore infatti pare essere il silenziatore: ingigantire i "rumors" (meglio se su possibili danni catastrofici) e soffocare (possibilmente nel sonno) le notizie vere.


Niente di nuovo sul fronte occidentale

Il report alla fin fine non dice nulla di nuovo. Si limita a sottolineare che gli OGM presentano i medesimi rischi delle varietà convenzionali, WOWWWW!

Solo che per i secondi noi ci basiamo sul concetto di SAFE USE (e cosa vuol dire? come posso - scientificamente - affermare che siccome in passato le nuove varietà di grano non hanno mai fatto male - sarà vero? - anche quest'ultima che sto immettendo sul mercato è sicuramente sicura???), per i secondi ci imbottiamo di analisi su analisi (in gran parte inutili).

Insomma 73 pagine per fare le pulci ad una normativa folle davanti a rischi provati per gli OGM pari a 0 (dopo 18 anni di leggi e controleggi una più cavillotica dell'altra) e stabilire che la normativa oggi in vigore è sufficiente a valutare il rischio ad essi collegato. RI-WOWWWWWW!


E allora?

Utilità del report, è proprio il caso di dirlo, pari a 0. Lo sapevamo già, grazie.
Avanti il prossimo.


Questo report il problema è che l'avranno letto in 10 persone (sappiamo già che nemmeno i lettori di BBB! se lo andranno a leggere, 73 pagine sono 73 pagine!).

Questo report non sposterà dunque di un cm il consenso/dissenso verso gli OGM nel nostro paese e nella comunità europea.

Anzi, da domani, finita la crisi finanziaria, il nuovo ambientalista di turno si inventerà qualcos'altro di più pregnante e accativante per i giornali e così tutto tornerà a posto (sempre che ci sia stato qualcosa fuori posto).

Non arriverà mai abbastanza presto il giorno in cui la Comunità Europea capirà che con i suoi report così prolissi, così politicamente corretti, così poco visibili e comunicabili, così... COSI! non fa altro che firmare la sua condanna a morte (economica e politica).

Alla prossima!


P.S. Secondo voi che fegato vi viene a mangiare tutti i giorni in trattoria?

martedì 9 settembre 2008

E' l'ora dell'addio, fratelli

Visto che domani questo mondo finirà volevamo salutarvi ora.


I segni dell'apocalisse sono più che evidenti e sono tutti legati all'uso perverso delle scienze umane:

1) Gli OGM stanno trasformando gli uomini in lanifici (la cosiddetta patologia di Morgellon)...

2) Ieri sono passati 2 aerei sopra casa mia e hanno lasciato un segno premonitore potente, sto cercando di capire se è una X o una croce, ma senza dubbio ha un preciso significato (le cosidette scie chimiche, alcuni tra l'altro le mettono in relazione alle epidemie di influenza, tra cui anche Sars, Aviaria, Mucca pazza). Per i miscredenti allego foto della scia chimica apparsa ieri sopra casa mia....


3) Il nostro beneamato Ministro dell'Agricoltura Luca Zaia spara le stesse ca##ate di Carlin Petrini (che se li inghiottisse un buco nero!)...

3) A completare l'opera domani il CERN avvierà l'esperimento finale in cui ci fornirà proprio il buco nero di cui avremmo bisogno ponendo (finalmente) la parola fine al nostro mondo in rovina e alle nostre misere esistenze per come oggi le conosciamo.


QUANTO VORREI CHE FOSSE DAVVERO COSI'!!!!

Vi immaginate la scena? Niente più sbattimenti! Niente più tromboni che discettano di cose che non conoscono! Niente più reality show e seni al silicone! Niente più esami di maturità! Niente più multinazionali (quelle stronze!), altro che '68! FoE non prenderà più un soldo da noi! Porremmo finalmente fine, una volta per tutte, alla fame nel mondo e saremo addirittura d'accordo sul fatto che il Golden Rice non serve, perchè non ci saranno più bocche da sfamare!

...ma ho tanto la sensazione che, come al solito, sarà solo l'ennesima bufala web per distrarci dai veri problemi cui ci è chiesto di dare vere risposte. Problemi che da domani ribusseranno alla nostra porta. Per ora, in ogni caso, buonanotte e sogni d'oro.

Related Posts with Thumbnails